Lucie Weill e suo padre Alain Weill (attuale CEO del gruppo SFR e principale azionista di RMC e BFM) sono i proprietari del nuovo hotel benessere di cui tutti parlano: Lily of the Valley, delicatamente adagiato nella parte alta della spiaggia di Gigaro, a due passi da Saint Tropez eppure lontano dalla folla. Abbiamo testato e approvato questo sontuoso hotel(leggi la nostra recensione completa). Qui di seguito trovi la nostra intervista con Lucie Weill, Direttore dello Sviluppo Alberghiero di WHM, l’azienda familiare che sta dietro a questo progetto e a quelli che verranno.
Prima di tutto, perché questo nome di hotel così intrigante?
Mio padre Alain ha ideato il nome perché gli sembrava poetico. Non volevamo un nome classico come ‘Bellevue’ o ‘Panorama’, perché non sarebbe stato in linea con lo spirito del luogo. Si dà il caso che il giglio sia una piccola pianta locale che cresce nella sabbia, quindi abbiamo pensato che il nome desse un senso al nostro approccio.
Parlaci della genesi del progetto.
Mio padre ha sempre apprezzato molto il settore alberghiero, perché è un mondo che gira 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – un po’ come i media, in effetti. Da parte mia, avevo una certa esperienza nel settore del lusso, avendo lavorato per Givenchy, ma volevo tornare alla realtà, al piacere immediato che un bell’hotel può offrire… Ero troppo lontano dall’esperienza. Come famiglia veniamo a La Croix-Valmer da diverse generazioni, quindi è stato naturale creare il nostro primo hotel sulle alture della spiaggia di Gigaro.
Perché hai dato un’attenzione così forte al benessere?
Soprattutto, è per convinzione personale. Ancora una volta, è una storia di famiglia. Mio padre ha iniziato a praticare sport all’età di 50 anni e ha perso 12 chili… In generale si sente più in forma ora che a 30 anni. Per quanto mi riguarda, sono intollerante al lattosio, quindi ho dovuto fare attenzione a ciò che mangiavo fin da piccola. Nella nostra famiglia sappiamo che la salute è un capitale che va coltivato presto. Volevamo trasmettere questo stile di vita ai nostri residenti.
Il vostro hotel è innovativo in Francia. Dove hai trovato l’ispirazione per l’aspetto benessere dell’hotel? Sei andato all’estero per vedere cosa si fa lì?
Sì, certo, abbiamo fatto un benchmark. Ci siamo resi conto che il benessere in Europa è altamente medicalizzato. Gli svizzeri sono molto concentrati sulla longevità, la Germania e l’Austria sul digiuno. Ma non volevamo camici bianchi! Infatti, è soprattutto negli Stati Uniti che abbiamo trovato la nostra ispirazione, in strutture come Miraval, dove il benessere è distillato in un’atmosfera piacevole e calorosa.
Chi sono i clienti dei tuoi programmi benessere? Come vuoi differenziarti dagli altri hotel benessere?
Chi viene a Lily of the Valley vuole chiaramente qualcosa di diverso da una festa a Saint Tropez. Il nostro obiettivo è quello di offrire un equilibrio a tutti i nostri clienti… Al momento abbiamo avuto molti europei: svizzeri, tedeschi, inglesi e, naturalmente, francesi. I residenti che si iscrivono ai programmi benessere di più giorni cercano soprattutto di perdere peso e abbiamo avuto tanti uomini quante donne.
Attiriamo clienti che vogliono risultati ma non vogliono una mediaspa e soprattutto non una thalasso. Pratichiamo molti sport all’aria aperta, come la mountain bike e il nordic walking. Si tratta di fare il pieno di ossigeno. Il nostro credo è quello di combinare il piacere e il benessere con un’offerta e dei risultati “sexy”. Si tratta di vivere bene e invecchiare bene.
In hotel non ho mai visto usare la parola “biologico”, il che mi ha un po’ sorpreso visto l’orientamento dell’hotel. Potresti spiegarne il motivo?
Abbiamo voluto privilegiare l’agricoltura locale e sostenibile: prodotti locali eccezionali piuttosto che prodotti biologici provenienti da un altro paese. Il nostro chef Vincent Maillard lavora solo con prodotti di stagione e conosce molto bene i produttori locali, che amano la terra e lavorano in modo tradizionale, anche a piedi nudi. Per lui non ha senso fare altrimenti.
Per quanto riguarda i cosmetici, le formule biologiche sono meno stabilizzate e spesso contengono oli essenziali, che sono controindicati in luoghi molto soleggiati come il nostro. Inoltre sono una grande fan di Biologique Recherche, quindi non potrei immaginare un altro marchio per la nostra spa, perché è il marchio che produce i migliori risultati!
Puoi parlarci del coinvolgimento di Philippe Starck nel tuo progetto?
È stato molto divertente, perché all’inizio Philippe Starck non voleva lavorare al progetto perché non gli piaceva l’atmosfera della Costa Azzurra. Ma quando è venuto sul nostro sito, si è reso conto che si trattava di una Costa Azzurra completamente diversa, un luogo davvero eccezionale che era rimasto molto naturale. Philippe Starck è un appassionato di vacanze detox, quindi il nostro progetto gli è piaciuto. Naturalmente gli abbiamo dato carta bianca per l’architettura del sito, ma l’unico vincolo che abbiamo imposto è che l’hotel non fosse visibile dal mare. Questa integrazione nell’ambiente è per noi un vero successo. Quando tutte le liane saranno cresciute, l’hotel si integrerà ancora di più nell’ambiente circostante.
Ci parli del futuro? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Prima di tutto, amplieremo l’hotel. Abbiamo appena acquistato il Brigantine, un terreno privato sulla spiaggia di Gigaro, dove avremo il nostro yacht club. Proprio dietro di esso, costruiremo nove suite individuali “fronte mare”. Questo sarà l’annesso dell’hotel e dovremo aspettare il 2021 per vedere il progetto completato.
Per quanto riguarda lo sviluppo della nostra attività alberghiera familiare, vorremmo aprire un altro hotel in montagna, in una posizione eccezionale, dove offriremo la nostra formula sportiva e detox… Per il momento non posso dirti di più, non è stato deciso nulla.
Colloquio effettuato a dicembre 2019.
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